La Storia

1958 Montalcino, in quegli anni oltre all’ufficialità del titolo di Città, ne aveva anche le caratteristiche: era il centro più importante e popolato di una vasta zona. C’erano un importante Ospedale, la Sede Vescovile con tanto di Seminario (tutte le chiese erano “agibili” e officiate), era sede di diversi uffici pubblici, di un comando circondariale dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, di un Istituto Superiore; nel territorio c’erano cinque piccole stazioni ferroviarie. Le strade erano animate, specialmente di sera all’ora del passeggio, e di domenica addirittura affollate; c’erano due cinematografi e circoli ricreativi per tutte le tendenze politiche; abbondavano i negozi e le botteghe degli artigiani. Tutto ciò faceva sentire gli abitanti “cittadini” e orgogliosi di essere Montalcinesi. Ma in un’Italia che iniziava a cambiare, e che rapidamente da Paese agricolo, si avviava a diventare una potenza industriale, Montalcino, legato com’era soprattutto all’agricoltura, quando il Brunello era ancora una curiosità e il suo sviluppo e la sua importanza non erano neppur lontanamente pensabili, aveva già cominciato a conoscere una forte emigrazione verso le “terre promesse”: le grandi città e le nascenti zone industriali, emigrazione che si sarebbe accentuata e divenuta inarrestabile negli anni avvenire. Per questo era nata nel 1958 la Sagra del Tordo, come atto d’amore per la nostra terra, per portare turisti almeno per un giorno a Montalcino e farla conoscere, e dare una boccata di ossigeno alla sempre più languente economia locale.

 

 

 

 

 

 

 

 

“1961-2011 I Quartieri di Montalcino compiono cinquant’anni”

 

 

 

 

 

 

1961 Il Comitato della Sagra del Tordo istituisce i Quartieri per arricchire la festa con nuovi personaggi in costume e per cercare di coinvolgere tutta la popolazione nella preparazione e nella buona riuscita della manifestazione.

 

 

 

 

 

 

Ricorda Ivo Caprioli:
Ci fu una grande discussione in merito alla ripartizione di Montalcino: c’era chi pensava di rifarsi alla storia e agli antichi Terzieri; c’era invece, e prevalse questa tesi, chi sosteneva che l’abitato doveva essere diviso in quattro parti, Quartieri appunto, tenendo conto delle rivalità esistenti fra i ragazzi delle varie zone di Montalcino, che si manifestavano frequentemente in sassaiole tra le parti.
Continua Ivo:
I nomi dei Quartieri esistevano già: Il Borghetto era così chiamato perché rappresentava un borgo a sé stante, intorno alla Fortezza, pressoché autonomo e ricco di attività. Si stabilirono quattro colori, per poter fare insieme gli acquisti delle stoffe eliminando sprechi, e i vari accostamenti furono sorteggiati tra i Quartieri. Per gli stemmi si scelsero i quattro scolpiti in una pietra del torrione centrale della Fortezza.
Furono disegnati quindi, non senza problemi, i confini dei Quartieri e il 26 Settembre si bandì un concorso per la prima partecipazione alla Sagra.

 

 

 

 

 

 

                                                                                                             

 

 

Documenti tratti dal libro di Ilio Raffaelli
“1961-201 I Quartieri di Montalcino compiono cinquant’anni”

 

 

 

 

 

 

Il 29 ottobre 1961 nella piazza antistante il civico palazzo, sul sagrato della chiesa legata alle sorti della Repubblica di Siena in Montalcino, il popolo spontaneamente convocato in pubblica assemblea riconosce il “QUARTIERE BORGHETTO”.

 

 

 

 

 

 

1962: il Borghetto conquista la sua prima vittoria ed apre i battenti la sua prima sede.

 

 

 

 

 

 

Inizia così la lunga vita di una grande famiglia, ben 185 nuclei familiari provenienti dai più svariati ceti sociali si riuniscono intorno al presidente dott. Antimo.

 

 

 

 

 

 

Nel 1963 inizia il Torneo di Apertura delle Cacce.

 

 

 

 

 

 

Nel 1968 esce il primo numero unico per la Vittoria del 27 ottobre 1968.

 

 

 

 

 

 

Nel 1974 il Borghetto ha una nuova sede, più bella, più grande, ma soprattutto caratteristica come si addice all’ambiente in cui opera.

 

 

 

 

 

 

Vittoria dopo vittoria nel 1977 il Borghetto conquista la freccia d’oro e raggiunge quota 13.

 

 

 

 

 

 

Arriviamo all’esplosione degli anni ’80, quando la partecipazione dei Montalcinesi alla Festa e alla vite dei Quartieri è divenuta pressoché totale.

 

 

 

 

 

 

Il 1980 è l’anno del Cappotto, è anche la fine di un periodo, si passa da una gestione “familiare” ad una maggiore divisione di compiti e responsabilità; la maggior parte dei “soci fondatori” lascia gli incarichi direttivi a forze giovani, cresciute e formatesi all’interno del Quartiere.

 

 

 

 

 

 

Nel 1984 il Borghetto è maggiorenne, si festeggia infatti la vittoria numero 18 con gli arcieri Massimo Ferretti e Mauro Marconi, capitano: Fabio Tassi.

 

 

 

 

 

 

Il 1995 rimane un anno indelebile nella storia del Quartiere Borghetto, la vittoria conquistata sul campo il 13 agosto e già annunciata viene tolta ingiustamente. Il popolo bianco-rosso, compatto decide che quella vittoria rimarrà la numero XX (per noi), perchè quel giorno i nostri arcieri furono più bravi degli altri. Il 29 ottobre 1995 per dimostrare a tutti che il 1995 era il nostro anno e che gli arcieri di agosto avevano meritato la vittoria, il Quartiere Borghetto si aggiudica la vittoria della Sagra del Tordo.

 

 

 

 

 

 

L’anno 2000 è l’anno del Giubileo, nel Mondo, in Italia e in Santa Croce. Sotto una pioggia scrosciante il Quartiere Borghetto si aggiudica in maggio il Trofeo Straordinario. Per la Sagra scendono in campo Federico Brachino ed Emiliano Pecciarelli, capitanati da Marco Ceciarini, portando anche la freccia in Santa Croce. Un anno da favola per la prima donna Governatore: Tamara Boccardi. 

Il 2005 rimarrà nei ricordi di tutti quelli che c’erano come la Vittoria del Panfilo. Con gli arcieri Alessandro Tognazzi e Federico Brachino, capitanati da Tommaso Giannelli il Borghetto porta a casa la vittoria numero Venticinque. Un inverno trasformato in primavera: la serata delle zucche, quella dei pappagalli, i palloncini, i fuochi d’artificio… e alla fine un Panfilo che naviga per le strade di Montalcino, completo di equipaggio e di viaggiatori. 

Dopo un anno, ci risiamo, anche la freccia del 2006 trova la sua collocazione in Santa Croce.

 

 

 

 

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=nGbffFxrW1Q&t=1s